Gestualità moderna

12.09.2012 00:49

Eh già.

Non parlo di storia e nemmeno mi ci cemento ("cimento, pirla! ahahahah" - "ah, scusa...figura di merda!"), ma l'uomo, da quando ha fatto la sua comparsa sulla terra ha comunicato dapprima con i gesti e poi con la parola. ("e se fosse stato il contrario? che cazzo ne sai te?" - "ma basta, porca vacca! Ma devi sempre rompermi le palle? Eccheccazzo!").

Comunque, la comunicazione gestuale per l'uomo è stata una delle principali fonti comunicative ("sei ripetitivo..." - "e tu rompicoglioni!") più preziose che gli ha permesso di trasmettere informazioni, istruzioni, indicazioni, emozioni e tanto altro ancora.

Ma prima avevano un senso, l'evoluzione, la crescita e lo sviluppo dell'intelligenza, tutto era utile e aveva un senso ("un senso?" - "sì, perchè, mò cosa ho detto?" - "è una canzone di Vasco" - "mmmhhh... va beh..."), aveva uno scopo. 

Ma oggi, al presente siamo uno scempio ("forse volevi dire esempio?" - "ma no, volevo dire quello che ho scritto e basta, stai zitto che perdo il filo!"), anzi, siamo ridicoli, un esempio ("vedi che lo hai detto?" - "zitto e crepa!" - "...?!?!!") di imbecilli che, purtroppo, hanno il dono della parola.

Qualche esempio?

Un museo degli orrori sono gli album su facebook, dove vedi gli utenti che pubblicano i cazzi loro, con la spensieratezza del fatto che nessuno gli dica quanto sono caduti in basso mimando certe pose con quella gestualità delle mani o la mimica espressiva del viso che ti fa solo venire voglia di scatenargli addosso l'ira di Zeus ("Zeus? Se gli scagli addosso Monti, allora sì che sono cazzi!" - "Questa te l'appoggio!" - "appoggi cosa?" - "lasciamo perdere, va...").

Li vedi lì, in posa con quelle facce da puffo tontolone, con gli occhi storti e quelle cazzo di ditarelle aperte a "V", con indice e medio... ("ahhaha, vero! ma che cazzo vuol dire?" - "non lo so, e sono perplesso..." - "io depresso").

Ok che la maggior parte sono ragazzini, ma se vedi quello che fanno i nostri politici ai loro comizi ti viene da metterti le mani tra i capelli, per chi ce li ha ("io gliele metterei addosso, le mani..." - "ssshhttt! zitto, che quelli hanno gli occhi dappertutto!" - "seee, seee... se mettono piede qua dentro, vedi che ti combino!" - "dai, stai buono...").

Ma dico io, ma cosa pensa la folla di gente nel vedere un politicante sbraitare e sbracciarsi? Sì, sono convinto che non sentono letteralmente un cazzo di quello che dicono, visto il casino ("intendevi Casini?" - "No, dai, non rompere i maroni!" - "Maroni, pure quello, poi... ti dirò...") di gente che urla e si dimena per salutarli. Ci mancano solo gli stewart che gli sparano l'acqua con le manichette addosso e poi non capisci più se sei a un concerto di Ligabue o a un rave party ("se c'è tanta gente non può certo essere un concerto di Ligabue, scusa!" - "su questo non hai torto"!). Ad ogni modo, la comunicazione, ormai è legata solo alla gestualità, le parole e la lingua sono passate di moda. Vedi il GP di Monza del 9 settembre. Vince Hamilton, di nazionalità inglese e sul podio esordisce con un "ciao, italia", ma la folla che fa? Gli fischia e gli sventola la bandiera della padania davanti agli occhi. Ah, la comunicazione, ah, la gestualità moderna. Di questo passo andiamo a farci fottere! ("sì, speriamo da una bella figacciona!" - "già, tua sorella è ancora libera?" - "stronzo!").

- by Read Trip

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Argomento: Gestualità moderna

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